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[连载]卡尔维诺大人的《意大利童话》

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发表于 2006-4-19 19:45:59 | 显示全部楼层 |阅读模式
  第1篇 无畏的小乔万尼
 

  从前,有一个小伙子,天不怕地不怕,被人称作无畏的小乔万尼。他游历世界,有一次来到一家小店过夜。店主说:“这里没有空房了,不过,你要是不怕,我带你去一幢楼住。”

  “我为什么要怕,没有一个人能从哪里活着出来。每到早晨,修道士就带着棺材去给敢于在楼里过夜的人收尸。”

  好小子!带着一盏灯、一瓶酒和一根香肠就去了。

  半夜,他正坐在桌子旁吃着,从烟囱里传来了一个声音:“我下来?”

  小乔万尼回答:“下来吧!”

  从烟囱上掉下来一条人腿。小乔万尼喝了一杯酒。

  随后那个声音又说:“我下来?”

  小乔万尼说:“下来吧!”另一条腿也掉下来了。小乔万尼咬了一口香肠。

  “我下来?”

  “下来吧!”掉下来一只胳膊。小乔万尼吹起口哨。

  “我下来?”

  “下来吧!”掉下来另一只胳膊。

  “我下来?”

  “下来吧!”

  掉下来一个身子,与胳膊、腿接在一起,连成一个没有脑袋的人站立起来。

  “我下来?”

  “下来吧!”

  脑袋掉了下来,蹦到了身子上。这是一个巨人,小乔万尼举起酒杯说:“为你的健康干杯!”

  巨人道“拿着灯,来。”

  小乔万尼拿起灯,但没动。

  “你在前边走!”巨人说。

  “你先走。”小乔万尼说。

  “你先走!”巨人说。

  “你先走。”小乔万尼说。

  于是,巨人先动了,一间屋挨一间屋地穿过这幢楼,小乔万尼跟在后边照着亮。来到楼梯下的一间小屋,面前出现一扇小门。

  “打开!”巨人对小乔万尼说。

  小乔万尼说:“你去开!”

  巨人对肩膀撞开门。里边有一个盘旋式的小楼梯。

  “下去。”巨人说。

  “你先下。”小乔万尼说。

  来到地下室,巨人指着地上的一块石板:“搬起来!”

  “你搬!”小乔万尼说。巨人像捏小石子一样搬走了石板。

  下边是三罐金币。巨人说:“抬起来!”

  “你抬!”小乔万尼说。巨人一次一个地把它们抬了上来。

  他们回到那个有烟囱的客厅,巨人说:“小乔万尼,我的法力失灵了!”说着,一条腿卸了下来,踢上了烟囱。“这三罐金币中的一罐给你,”说着,卸下来一只胳膊,胳膊爬上了烟囱。“另一罐给那些来替你收尸的修道士,”另一只胳膊卸了下来,跟着前边那只爬上了烟囱。“第三罐金币送给从这里经过的第一个穷人,”另一条腿也卸了下来,巨人的身子坐在了地上。“这幢楼就归你了,”巨人的身子也卸了下来,只剩下脑袋立在地上。“因为拥有这幢楼的那个家族的人永远地消失了。”说完,巨人的脑袋升了起来,升上烟囱里了。

  天刚亮,就听到有人在唱:上帝怜悯我们,上帝怜悯我们。正是那群教士带着棺材来收小乔万尼的尸首。他们看见小伙子正在窗口抽烟斗呢。

  无畏的小乔万尼有了那些金币成了富人,他快乐地住在那幢楼里。直到有一天,他仅仅因为一转身,看见了自己的影子,被吓死了。

   
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(以下为原本)
1. Giovannin senza paura
 

   C'era una volta un ragazzetto chiamato Giovannin senza paura, perché non aveva paura di niente. Girava per il mondo e capitò a una locanda a chiedere alloggio. - Qui posto non ce n'è, - disse il padrone, - ma se non hai paura ti mando in un palazzo.

   - Perché dovrei aver paura?

   - Perché ci si sente, e nessuno ne è potuto uscire altro che morto. La mattina ci va la Compagnia con la bara a prendere chi ha avuto il coraggio di passarci la notte.

   Figuratevi Giovannino! Si portò un lume, una bottiglia e una salciccia, e andò.

   A mezzanotte mangiava seduto a tavola, quando dalla cappa del camino sentì una voce: - Butto?

   E Giovannino rispose: - E butta!

   Dal camino cascò giù una gamba d'uomo. Giovannino bevve un bicchiere di vino.

   Poi la voce disse ancora: - Butto?

   E Giovannino: - E butta! . e venne giù un'altra gamba. Giovannino addentò la salciccia.

   - Butto?

   - E butta! - e viene giù un braccio. Giovannino si mise a fischiettare.

   - Butto?

   - E butta! - un altro braccio.

   - Butto?

   - Butta!

   E cascò un busto che si riappiccicò alle gambe e alle braccia, e restò un uomo in piedi senza testa.

   - Butto?

   - Butta!

   Cascò la testa e saltò in cima al busto. Era un omone gigantesco, e Giovannino alzò il bicchiere e disse: - Alla salute!

   L'omone disse: - Piglia il lume e vieni.

   Giovannino prese il lume ma non si mosse.

   - Passa avanti! - disse l'uomo.

   - Passa tu, - disse Giovannino.

   - Tu! - disse l'uomo.

   - Tu! - disse Giovannino.

   Allora l'uomo passò lui e una stanza dopo l'altra traversò il palazzo, con Giovannino dietro che faceva lume. In un sottoscala c'era una porticina.

   - Apri! - disse l'uomo a Giovannino.

   E Giovannino: - Apri tu!

   E l'uomo aperse con una spallata. C'era una scaletta a chiocciola.

   - Scendi, - disse l'uomo.

   - Scendi prima tu, - disse Giovannino.

   Scesero in un sotterraneo, e l'uomo indicò una lastra in terra.- Alzala!

   - Alzala tu! - disse Giovannino, e l'uomo la sollevò come fosse stata una pietruzza.

   Sotto c'erano tre marmitte d'oro. - Portale su! - disse l'uomo.

   - Portale su tu! - disse Giovannino. E l'uomo se le portò su una per volta.

   Quando furono di nuovo nella sala del camino, l'uomo disse: - Giovannino, l'incanto è rotto! - Gli si staccò una gamba e scalciò via, su per il camino. - Di queste marmitte una è per te, - e gli si staccò un braccio e s'arrampicò per il camino. - Un'altra è per la Compagnia che ti verrà a prendere credendoti morto, - e gli si staccò anche l'altro braccio e inseguì il primo. - La terza è per il primo povero che passa, - gli si staccò l'altra gamba e rimase seduto per terra. - Il palazzo tientelo pure tu, - e gli si staccò il busto e rimase solo la testa posata in terra. . Perchè dei padroni di questo palazzo, è perduta per sempre ormai la stirpe, - e la testa si sollevò e salì per la cappa del camino.

   Appena schiarì il cielo, si sentì un canto: Mieserere mei, miserere mei, ed era la Compagnia con la bara che veniva a prendere Giovannino morto. E lo vedono alla finestra che fumava la pipa.

   Giovannin senza paura con quelle monete d'oro fu ricco e abitò felice nel palazzo. Finché un giorno non gli successe che, voltandosi, vide la sua ombra e se ne spaventò tanto che morì.

 

note

   Inizio la raccolta con una fiaba per la quale, a differenza che per tutte le altre, non cito la versione che ho seguito, perché le versioni delle varie regioni italiane sono molto simili e io mi sono tenuto liberamente alla tradizione comune. Non solo per questo mi piace metterla per prima, ma anche perché è una delle fiabe più semplici ed anche, per me, una delle più belle. Non fa una grinza, come il suo imperturbabile protagonista; si distingue dalle innumerevoli <storie di paure>, a base di morti e di spiriti, perché dimostra verso il sovrannaturale una tranquilla fermezza che dà tutto per possibile, senza sottostare alla soggezione dell'ignoto. E poi mi piace cominciare con questa perché è forse l'unica di cui ho un ricordo famigliare: rammento che mio padre ne parlava come d'una storia da lui sentita da ragazzo, da vecchi cacciatori nell'antico dialetto di Sanremo. (Ma era da un albero che cadevano gli arti umani, <A geccu?> <E gecca!>). La tradizione italiana in genere segue uno schema di racconto che mi pare si distacchi notevolmente da quello - più diffuso in Europa - della Storia di uno che andò in cerca della paura dei GRIMM (4; più vicina forse alla nostra 80). Il tipo pare certo sia d'origine europea; non si ritrova in Asia. La sparizione dell'uomo a pezzo a pezzo non è nella tradizione; l'ho messa io di mia invenzione, per simmetria con l'apparizione a pezzo a pezzo. Il finale dell'ombra l'ho preso da una versione senese (DEGUB. 22), e non è che una semplificazione del finale più diffuso: a Giovannino dànno un unguento per riappicciacare le teste tagliate; lui si taglia la sua e la riappiccica all'incontrario; si vede il didietro e ne prende tanta paura che ne muore.

   Ho visto versioni, spesso non lo stesso titolo, raccolte tutte nell'Italia settentrionale e centrale: Lombardia (TIRAB. Gioani senza pura), Veneto, Friuli, Trentino, Venezia Giulia (G.L.PATUZZI, A proposito d'una fiaba, Verona 1895; ZORZ.p.162; SCHN.52; PING.12), Emilia (CORON.S.33), Liguria (ANDR.15,55), Toscana (NER.44, DEGUB.22, PITRE'T.40), Marche (COMP.12, combinata coi tre doni magici). in Sicilia c'è la fiaba del ciabattino, leggermente diversa (GRIS.17).

 
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 楼主| 发表于 2006-4-19 19:49:27 | 显示全部楼层
第2篇 一身海草的人
 

  有一个国王让人在各个广场上喊话,谁能找回他失踪的女儿,就奖赏谁。可是国王的号令并无效果,因为谁也不知道在哪里可以找到他的女儿。一天夜晚,她被人掳走,国王查遍了所有的角落也找不到她的踪迹。

  一位有经验的船长突然想到,如果陆地上找不到踪迹,就有可能在海上。于是,他准备好了一艘船,打算出海寻找。但是当他想要招募水手的时候,却找不到一个人:没人愿意参加这个看不到归期的冒险旅程。

  船长站在堤坝上望着,没有人靠近,也没有人敢带头登船。巴奇钦·特里波尔多也在堤坝上,他是一个出了名的酒鬼,一个有名的流浪汉,没人愿意雇用他。“哎,你愿意上船吗?”船长对他说。

  “我吗?愿意。”

  “那么上船吧。”巴奇钦·特里波尔多第一个上了船。这样,其他一些水手胆子也大了起来,登上了甲板。

  在船上,巴奇钦·特里波尔多整天把两只手揣在兜里,怀念岸上的那些小酒馆。大家都骂他,因为航程遥遥无期,食品储备有限,可是还得养活像他这样一个无所事事的人。船长决定甩掉他。“你看见那个小岛了吗?”船长指着海面一个礁石岛对他说,“你划着小舢板过去查看查看,我们就在附近转转。”

  巴奇钦·特里波尔多下到舢板上,大船却全速开走了,将他一个人留在大海中,巴奇钦划向礁石。他看见礁石上有一个大山洞,便走了进去。在山洞的尽头绑着一个非常美丽的姑娘,正是国王的女儿。“你是怎么找到我的?”她问巴奇钦·特里波尔多。

  “我来这里是为了钓章鱼。”巴奇钦说。

  “我就是被一条巨大的章鱼抓来关在这里的,”国王的女儿说,“趁它还没回来,你先躲起来吧。不过,你记着,这条章鱼每天有三个小时会变成红鲤鱼,那时候容易钓到它,但你必须马上杀死它,不然,它会变成一只红嘴鸥飞走。”

  巴奇钦·特里波尔多将自己和小船都藏在小岛上。这时,从海里钻出了那条巨大的章鱼,它的每条须爪都可以绕岛一周。他嗅到小岛上来了陌生人,所有的吸盘都蠕动起来。正巧,到了它该变成鱼的时候了,转眼间,它变成了一条红鲤鱼,消失在海水中。巴奇钦·特里波尔多立即撒下鱼网,可是每次网上来的只是些鲻鱼、鲟鱼、利齿鱼,终于,出现了浑身抖动着的红鲤鱼。巴里钦马上挥起桨,想要给它致命的一击,没想到他打到的不是红鲤鱼,而是一只正要从鱼网中飞起来的海鸥,红鲤鱼已经不见了。由于船桨刮破了海鸥的一只翅膀,它飞不起来了。于是,海鸥又变成了章鱼,不过它的须爪上全是伤口,往外淌着黑色的血。巴奇钦跳到章鱼的背上,用船桨打死了它。国王的女儿为了表示自己的永久的感激之情,送给他一枚钻石戒指。

  他说:“走吧,我带你回去见你的父亲。”两个人就上了舢板。在茫茫的大海中,舢板走得很慢,他们划呀,划呀,终于看到远处有一艘大船。巴奇钦用船桨高高地挑起姑娘的衣服。大船上的人发现了他们,把他们接上了甲板。这条船正是先前甩掉巴奇钦的那条船,船长看到他带回了国王的女儿,说:“噢,可怜的巴奇钦·特里波尔多!我们都以为你失踪了,到处找你!没想到你找回了国王的女儿!来,我们喝几杯,祝贺你的成功!”巴奇钦·特里波尔多并不相信船长说的话,不过,很长时间滴酒未沾,他早已按捺不住了。

  出海时的那座码头已经能隐隐约约地望见了,船长劝巴奇钦喝酒,他喝啊喝啊,最后喝得烂醉,倒在地上。船长对国王的女儿说:“不要告诉你的父亲是那个酒鬼救了你!你应该说是我救了你,因为我是这艘船的船长,而那个酒鬼只是我的一个伙计,他做的一切都是我吩咐的。”

  国王的女儿没有说好也没有说不好,只是回答:“我知道该说什么。”船长于是想着要除掉巴奇钦·特里波尔多,一了百了。当天深夜,他们抬起烂醉如泥的巴奇钦,把他扔进了大海。黎明时分,大船靠近了码头,并用旗语通知岸上,他们把国王的女儿平安地救回来了。码头上,乐队奏起了凯旋乐,国王和宫廷全体人员都来了。

  国王的女儿与船长的婚礼已经定下来了。婚礼那天,码头上的水手看见从海里钻出来一个人,从头到脚披着绿色的海草,衣服的口袋和被撕破的口子往外蹦着小鱼、小蟹。这个人正是巴奇钦·特里波尔多,他全身上下遮满了海草,头上挂着,身上披着,脚下还拖着,上了岸,走向城中心。就在这时,婚礼的队伍迎面过来了,看见一个身披绿色水草的男人挡在前边,队伍停了下来。“什么人在那里?把他抓起来!”国王命令道。侍卫走上前刚要捉人,这时巴奇钦·特里波尔多抬起一只手,只见一枚钻石戒指在阳光下熠熠发光。

  “我女儿的戒指!”国王高喊。

  “对,这个人才是我的救命恩人,他才是我的新郎。”国王的女儿说。

  巴奇钦·特里波尔多把自己的遭遇从头至尾讲述了一遍。船长被抓了起来。巴奇钦就这样一身绿色的海草走近穿着一身白色衣裙的新娘,和她举行了婚礼。
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